Cos'è il trucco permanente e com'è nato?
Il trucco permanente affonda le sue radici nel mondo del tatuaggio tradizionale, quando inizialmente veniva realizzato esclusivamente da tatuatori professionisti. In quel periodo, si impiegavano gli stessi pigmenti utilizzati per i tatuaggi artistici per delineare sopracciglia, contorni labbra ed eyeliner in modo indelebile.
Proprio da questa pratica deriva il termine "trucco permanente": si trattava infatti di un vero e proprio tatuaggio cosmetico, concepito per durare nel tempo, in modo definitivo.
Tuttavia, i pigmenti permanenti tradizionali non rimangono immutati nella pelle. Con il tempo, tendono a cambiare tonalità, perdono nitidezza e possono espandersi leggermente nei tessuti, compromettendo l’aspetto originario.
Per contrastare questi effetti naturali, si è introdotto l’uso di pigmenti bioassorbibili, formulati appositamente per sbiadire gradualmente nel tempo e scomparire attraverso il normale processo metabolico del corpo. Questo permette di rinnovare periodicamente il colore, mantenendo sempre un risultato preciso e naturale.
È così che ha preso piede anche il termine "trucco semipermanente", oggi ampiamente utilizzato per indicare tecniche di dermopigmentazione che, pur simili a un tatuaggio, utilizzano pigmenti riassorbibili e offrono la possibilità di aggiornare nel tempo la forma e lo stile.
In sintesi, oggi quando si parla di trucco permanente o semipermanente, si fa riferimento a trattamenti di micropigmentazione estetica che riproducono il make-up, ma con un effetto che si mantiene a lungo senza essere definitivo.
Che differenza c'è tra trucco permanente e semipermanente?
Non esiste alcuna differenza concreta tra trucco permanente e trucco semipermanente. Entrambe le definizioni si riferiscono alla medesima tecnica estetica: un tatuaggio che riproduce l’effetto del make-up, eseguito attraverso l’inoculazione di pigmenti bioassorbibili, ovvero sostanze coloranti che hanno una durata limitata e vengono gradualmente eliminate dall’organismo.
Diverso è invece il tatuaggio artistico tradizionale, concepito per durare tutta la vita. Questo utilizza pigmenti differenti, non riassorbibili, che restano in modo definitivo nella pelle, senza sbiadire nel tempo come quelli impiegati nel trucco permanente.
Quali sono le tecniche e gli strumenti con cui si fa trucco permanente
Il trucco permanente può essere eseguito con tecniche manuali o tecniche elettromeccaniche.
Le tecniche elettromeccaniche di trucco permanente sono quelle che si effettuano mediante l'utilizzo di un dermografo, che è uno strumento simile alla macchina di un tatuatore, ma molto più delicato e preciso, Le punte del dermografo sono sterili e monouso.

Le tecniche manuali sono quelle che si attuano con strumenti come la penna del Microblading, dotati di lame che incidono la pelle al fine di inoculare il pigmento. Le punte della penna sono sterili e monouso.

Perché nel trucco permanente si usano colori bio riassorbibili e non definitivi?
Nel trucco permanente si usano colori (pigmenti) riassorbibili per una ragione semplicissima: qualsiasi colore/pigmento inserito nella pelle, nel tempo subisce delle alterazioni. Tende a modificarsi, cambiando di colore ed espandendosi.
Quante volte vi sarà capitato di vedere tatuaggi artistici che che da neri si trasformano in verdi o bluastri e che da nitidi diventano una macchia indefinita?
Ecco, questo fenomeno accadrebbe anche al trucco permanente se durasse troppo a lungo ed è un fenomeno è inevitabile; non esiste strumento, pigmento o tecnica che lo possa impedire.
Per farti capire in modo un po' semplicistico, quello che oggi è un pelo sottilissimo, se durasse troppo a lungo, potrebbe diventare una riga di pennarello.
I pigmenti bioriassorbibili del trucco permanente invece, sono stati creati per "sparire" nel tempo, mediante riassorbimento per fagocitosi, permettendoci così di ripristinare le zone trattate con nuovo pigmento fresco e nitido.
I colori (pigmenti) che si usano per fare trucco permanete sono sicuri per la salute?
E' importantissimo che i pigmenti siano puri e certificati, dermatologicamente testati, anallergici e privi di metalli pesanti. Nel dubbio esigete di esaminare la scheda colore. I nostri pigmenti sono oggi i migliori sul mercato non solo per la sicurezza, ma anche per la stabilità, la durata e la consistenza.
La strumentazione che si usa per il trucco permanente è sterile e sicura?
Nel trucco permanente, l’igiene e la sicurezza rappresentano aspetti fondamentali per la tutela della salute del cliente e per la riuscita del trattamento.
Per questo motivo, ogni operatore qualificato deve utilizzare esclusivamente strumentazione conforme agli standard sanitari vigenti.
Gli aghi impiegati devono essere a cartuccia, sterili e monouso, ovvero utilizzati una sola volta e aperti sempre in presenza del cliente, così da garantire la massima trasparenza e sicurezza.
Ogni cartuccia è sigillata singolarmente e riporta il numero di lotto e la data di scadenza, elementi essenziali per una tracciabilità corretta.
Ma non basta. Tutti gli strumenti a contatto con il cliente o con l’ambiente operativo devono essere rivestiti con apposite guaine e pellicole protettive monouso. Questo include dermografi, cavi,
manipoli e superfici di lavoro, per evitare qualsiasi rischio di contaminazione crociata tra un trattamento e l’altro.
Al termine di ogni seduta, l’area operativa viene completamente sanificata, le pellicole sostituite e i dispositivi smaltiti secondo le normative per i rifiuti sanitari. Questi protocolli non
sono semplici “precauzioni”, ma vere e proprie regole di condotta professionale che ogni struttura o operatore affidabile deve rispettare scrupolosamente.
Affidarsi a professionisti che adottano queste misure è l’unico modo per vivere il trattamento in totale tranquillità e sicurezza.
Il trucco permanente fa male?
Il trucco permanente è un trattamento ben tollerato, che non comporta dolore vero e proprio.
Chi vi si sottopone può percepire una leggera sensazione di fastidio, simile a un piccolo pizzicore o a una vibrazione sulla pelle, ma si tratta di una condizione assolutamente gestibile.
Per ridurre ulteriormente questa percezione, prima dell’applicazione viene utilizzata una crema desensibilizzante specifica, che contribuisce a rendere la zona più confortevole durante la seduta. Questo semplice accorgimento consente di affrontare il trattamento in totale serenità, anche per chi ha una soglia di sensibilità più bassa.
Grazie a tecniche precise e strumenti all’avanguardia, l’intera esperienza risulta delicata e sicura, permettendo di ottenere risultati estetici duraturi senza stress o disagio.
Quanto dura il trucco permanente nel tempo?
La durata del trucco permanente varia da persona a persona, ed è influenzata da molteplici fattori.
Non esiste una durata universale, poiché ogni pelle e stile di vita reagisce in modo diverso al pigmento. Vediamo nel dettaglio cosa incide maggiormente:
1. Tipo di pelle
Le pelli secche tendono a trattenere il colore più a lungo, mentre quelle grasse, producendo più sebo, lo fanno sbiadire più rapidamente.
2. Età e metabolismo
Nei soggetti più giovani, il ricambio cellulare è più rapido e questo porta a una dissoluzione più veloce del pigmento. Al contrario, la pelle più matura tende a trattenere il colore per un
periodo maggiore.
3. Stile di vita ed esposizione a fattori esterni
Sole, lampade UV, sauna, sport frequente, bagni in mare o piscina e altre attività che espongono la pelle al calore o all’umidità possono accelerare il processo di sbiadimento del trucco
permanente.
In tutti questi casi, l’uso di prodotti protettivi specifici per le sopracciglia può aiutare a preservare il risultato nel tempo.
4. Farmaci e abitudini personali
L’assunzione di determinati farmaci, così come il fumo, può influenzare negativamente la tenuta del pigmento, riducendone la stabilità e la durata.
5. Tecnica e tonalità impiegate
Le tecniche iper-realistiche, come l’effetto pelo, si basano su tratti finissimi e delicati che tendono a svanire più rapidamente rispetto a tecniche più compatte e piene, simili al make-up
tradizionale.
In linea generale, la durata media di un trattamento di trucco permanente si attesta tra gli 8 e i 9 mesi.
In alcuni casi può resistere fino a 14 mesi, mentre in altri può necessitare un ritocco già dopo 3 mesi.
Proprio per questa variabilità, si consiglia un programma di mantenimento con ritocchi periodici, che hanno costi più contenuti rispetto a quelli annuali, permettendo così di mantenere il trucco sempre fresco e definito senza interventi troppo invasivi o dispendiosi.
Ci sono tecniche che durano più di altre?
Assolutamente sì, e ti spiego il motivo con un esempio semplice.
Immagina di tracciare su un foglio due linee: una molto sottile con una penna, l’altra più spessa con un pennarello. Se lasci il foglio esposto al sole, quale delle due pensi svanirà per prima? Naturalmente quella più sottile.
Lo stesso principio si applica al trucco permanente. Un sopracciglio realizzato con la tecnica dell’effetto pelo, come il Microblading, è composto da tantissimi tratti sottilissimi. Questo rende il risultato estremamente naturale, ma anche più delicato e meno duraturo rispetto a una tecnica più compatta, come ad esempio un l’effetto ombretto realizzato a dermografo, dove il colore è steso in modo più compatto e uniforme.
Ecco perché è fondamentale affidarsi a un professionista con esperienza e competenza, capace non solo di consigliarti la tecnica più adatta al tuo viso e alla tua pelle, ma anche di eseguire il trattamento con precisione.
Una corretta esecuzione è ciò che garantisce una maggiore stabilità e durata del pigmento nel tempo, indipendentemente dalla tecnica scelta.
bastano due sedute per fissare il trucco permanente la prima volta?
Il trucco permanente prevede generalmente due fasi fondamentali: una seduta iniziale, in cui viene eseguito il trattamento principale, e una
seconda seduta di ritocco che si svolge dopo alcune settimane.
Questo ritocco ha lo scopo di perfezionare il risultato, correggere eventuali piccole perdite di pigmento dovute alla fase di guarigione e uniformare l’intensità del colore.
Tuttavia, non è detto che due sedute siano sempre sufficienti per tutti.
Per la maggior parte delle persone, questo protocollo standard è più che adeguato per ottenere un risultato pieno, definito e duraturo. Ma ogni pelle è diversa, e ci sono situazioni in cui
può essere necessario un intervento aggiuntivo.
In alcuni casi, infatti, la pelle può assorbire il pigmento in modo meno efficace.
Questo accade più frequentemente con pelli particolarmente grasse, spesse o con pori dilatati, oppure nei soggetti con un sistema immunitario molto reattivo che tende a espellere più
facilmente i pigmenti.
Anche abitudini personali come l’utilizzo costante di cosmetici esfolianti, l’esposizione al sole o l’assunzione di farmaci possono influenzare il modo in cui il colore si fissa nella pelle.
In queste situazioni non è raro che venga consigliata una seduta di rinforzo supplementare, così da consolidare il risultato e ottenere un trucco permanente stabile e ben definito nel tempo.
Ogni trattamento, dunque, viene sempre personalizzato in base alla risposta della pelle e alle caratteristiche del singolo cliente, con l’obiettivo di garantire un risultato finale all’altezza delle aspettative.
Quanto durano le sedute di trucco permanente e quante ne occorrono per terminare il lavoro?
Come già detto ogni trattamento di trucco permanente si articola in due sedute fondamentali, entrambe indispensabili per garantire un risultato ottimale, duraturo e armonioso.
La prima seduta è quella più importante: si tratta della fase di progettazione e realizzazione del lavoro vero e proprio. Durante questo appuntamento, che ha una durata di circa due ore, si procede allo studio delle proporzioni del viso, alla scelta della forma e del colore più adatti, e infine all’applicazione del pigmento secondo la tecnica concordata (effetto pelo, sfumato, compatto, ecc.). Questa fase richiede attenzione, precisione e un dialogo costante con la cliente per ottenere un risultato personalizzato e in linea con le sue aspettative.
Segue poi la seconda seduta, detta anche seduta di ritocco o rinforzo, che viene programmata generalmente a 40-50 giorni di distanza dalla prima. Questo intervallo è necessario per consentire alla pelle di completare il naturale processo di guarigione.
Durante questo appuntamento, che ha una durata media di circa un’ora e mezza, il professionista valuta la stabilità del colore, l’uniformità
del tratto e l’eventuale necessità di intensificare alcune aree o correggere piccoli dettagli. Ogni pelle, infatti, reagisce in modo diverso al pigmento: alcune lo trattengono meglio, altre
possono presentare delle leggere perdite di colore durante la cicatrizzazione.
Solo con entrambe le sedute il trattamento può considerarsi completo.
Saltare il ritocco o posticiparlo troppo a lungo può compromettere la resa finale del trucco, riducendone intensità, definizione e durata.
Dopo una seduta di trucco permanente sarai presentabile in pubblico?
Assolutamente sì. Una delle caratteristiche più apprezzate del trucco permanente è proprio la sua immediata visibilità estetica, che consente nella maggior parte dei casi di tornare alle proprie attività quotidiane fin da subito, senza disagi evidenti.
Se il trattamento viene eseguito correttamente da un professionista esperto, non dovrebbero comparire gonfiori, lividi o irritazioni marcate. L’intervento è poco invasivo e la pelle, grazie alle tecniche moderne e all’utilizzo di strumenti delicati, reagisce in modo molto contenuto.
In alcune situazioni, può presentarsi un leggero rossore localizzato, del tutto normale e temporaneo, che tende a svanire nel giro di pochi minuti o, al massimo, entro qualche ora. Non si tratta di un effetto collaterale preoccupante, ma di una naturale risposta della cute al trattamento.
Potrai quindi rientrare subito al lavoro, partecipare a eventi o proseguire con le tue normali attività, senza bisogno di nascondere il viso o ricorrere a coperture con make-up.
Va comunque ricordato che, pur essendo da subito esteticamente gradevole, il colore appena applicato può risultare leggermente più intenso rispetto al risultato finale: questo perché, nei primi giorni, il pigmento è ancora in fase di stabilizzazione. Ma l’effetto sarà già armonioso, definito e perfettamente portabile.
In sintesi, il trucco permanente non solo regala un risultato duraturo e naturale, ma ti permette anche di sentirti bene con te stessa da subito, senza tempi di recupero.
Chi sono i maggiori esperti in Italia nel settore del trucco permanente?
Quando si parla di eccellenza nel mondo del trucco permanente in Italia, Chiara Colonnelli è senza dubbio uno dei nomi più autorevoli e riconosciuti.
Professionista di talento, formatrice apprezzata e imprenditrice visionaria, Chiara ha lasciato un segno profondo nel settore, contribuendo alla sua evoluzione tecnica e culturale.
È lei l'organizzatrice di Beautyverse, la più importante manifestazione italiana dedicata al mondo della
dermopigmentazione e del trucco permanente.
Un evento unico nel suo genere, che riunisce ogni anno i migliori professionisti nazionali e internazionali, dando spazio a competizioni, workshop, spettacoli e momenti di confronto di altissimo
livello.
La sua autorevolezza e il suo impegno costante nella diffusione di una cultura professionale della dermopigmentazione l'hanno portata anche sotto i riflettori della televisione italiana: Chiara Colonnelli è stata ospite su RAI 1, portando il valore e la serietà di questa professione al grande pubblico, con l’eleganza e la competenza che da sempre la contraddistinguono.
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desidera formarsi in modo serio e costruire una carriera solida nel mondo del trucco permanente.
Scegliere di imparare da lei significa affidarsi a una guida sicura, esperta e appassionata.
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